Riporto uno splendido articolo del prof. Ruggero Bertelli, utile per comprendere cosa significa avere una sana cultura finanziaria.
"Si parla molto di educazione finanziaria. A me piace parlare di cultura finanziaria. La differenza consiste nella consapevolezza che l'educazione finanziaria non basta o forse non è necessaria fino in fondo. Mi spiego. Per prendere un medicinale che mi ha prescritto un medico non devo essere esperto di chimica. Può essere utile conoscere la differenza tra il cortisone, l'antibiotico e l'antinfiammatorio, ma è altrettanto chiaro che nel mio caso specifico, considerando il mio stato, la mia età, gli altri medicinali che prendo e altre mille cose, che non riesco nemmeno ad immaginare, solo un medico mi potrà veramente aiutare, fornendo la soluzione migliore. Non devo fare da solo. So che devo approfondire, rivolgermi ad un esperto abilitato all'esercizio della professione. E questa è cultura. Invece di andare a fare ricerche su internet, consultare l'enciclopedia medica, o cercare un amico con il mio stesso problema, devo andare dal medico; e devo fare tanta prevenzione. Non fumare, cercare di muovermi, mangiare con attenzione, bere il giusto, non bere in determinati casi, ecc. Anche questa è cultura. In "finanza" esiste la stessa differenza. Non è importante conoscere neld ettaglio il funzionamento dei mercati, la differenza tra azioni c obbligazioni, obbligazioni High Yield e investment grade, Etf e fondi comuni o Sicav, titoli di Stato e obbligazioni bancarie, sono troppe le sfumature perché queste conoscenze mi possano effettivamente essere utili [...]" Investire esclusivamente in strumenti passivi, come gli ETF, non è sufficiente per garantire il successo di un piano finanziario. Un costo (TER) ridotto, da solo, non determina l’efficacia di un investimento. Allo stesso modo, limitarsi a esaminare i test storici del passato non basta a prepararsi per affrontare l’incertezza del futuro. L’esperienza di un mercato solo in crescita non fa di qualcuno un esperto investitore. In effetti, anche un portafoglio meno performante, gestito con una buona dose di pazienza e determinazione, può superare un portafoglio ben strutturato se quest'ultimo è accompagnato da comportamenti inefficienti. La questione non riguarda tanto la composizione del portafoglio o gli strumenti scelti, quanto piuttosto il comportamento che si adotterà nel caso si verifichino eventi eccezionali, come una crisi simile al 2008, al 2000 o a un periodo simile agli anni ’70, caratterizzato da ribassi superiori al 50% e lunghi periodi di recupero, anche di oltre 15 anni. Cosa accadrebbe se, una volta raggiunti gli obiettivi di capitale, ci ritrovassimo con meno soldi rispetto a quanto investito inizialmente? Creare portafogli con una giusta allocazione tra i vari asset richiede conoscenza, esperienza e un certo distacco emotivo, qualità che solo un professionista preparato può garantire. Credere che basti conoscere alcune nozioni di base sulla finanza o avere familiarità con alcune tipologie di strumenti finanziari per impostare un corretto piano di investimento è un errore che può portare a perdere denaro, energie, tempo e opportunità preziose.
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April 2025
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