Il Trattamento di Fine Rapporto, meglio conosciuto come TFR è l'obbligo dell’azienda verso i propri dipendenti di riservare una quota di retribuzione (il 6,91% della retribuzione annua) da soddisfare al termine del rapporto lavorativo.
Spesso però, le aziende e le imprese, considerano il TFR come una vera e propria risorsa economica, ovvero un bacino di liquidità, utile a finanziare la proprie quotidianità, a tal punto che molti datori di lavoro non lo riservano separatamente nei loro conti aziendali, o, nei casi peggiori, non lo accumulano proprio, trovandosi in difficoltà una volta che il termine del rapporto lavorativo sopraggiunge. Molte aziende non conoscono i benefici nel trasferire il TFR del lavoratore dalle loro casse al fondo pensione, benefici a vantaggio dell'azienda stessa perchè, per troppa miopia, considerano questo stock di liquidità come una risorsa aziendale che però non aiuta a pianificare l'uscita (certa) futura del dipendente che termina il proprio contratto. Vediamo quali sono invece i principali vantaggi per l’azienda. Il trasferimento del TFR dei dipendenti dalla cassa aziendale al fondo pensione porta un vantaggio fiscale come costo deducibile dal reddito d'impresa. Le aziende che destinano il TFR in un fondo pensione possono dedurre un importo maggiore dal reddito d'impresa, pari al 6% (se meno di 50 dipendenti) o al 4% (se più 49 dipendenti) dell'ammontare del TFR annualmente accantonato. Per fare un esempio pratico, un'azienda con meno di 49 dipendenti che deve accantonare 50.000 euro all'anno di TFR può dedurre 53.000 euro di costi. Esistono poi dei benefici, di tipo contributivo, per le aziende che destinano il TFR ai fondi pensione, ovvero, le stesse aziende sono esentate dal versamento dello 0,20% del monte retributivo al Fondo di Garanzia INPS e dello 0,28% a titolo di oneri impropri versati all'INPS. Questi oneri comprendono, ad esempio, i costi legati ai dipendenti per maternità, assegni familiari o ad esempio la malattia. Quindi, sempre come esempio, un'azienda con un monte retributivo di 400.000 euro potrebbe risparmiare fino a 1.920 euro l'anno grazie alla riduzione di questi costi. Altri vantaggi lato azienda sono invece qualificabili come vantaggi di natura economica, la stessa azienda che decide di trasferire il TFR dei dipendenti nel fondo pensione non è più responsabile dell'adeguamento annuale previsto per legge. Ogni anno, infatti, il TFR deve obbligatoriamente essere rivalutato dell'1,5% più il 75% della rivalutazione Istat: un costo significativo se pensiamo all'inflazione del periodo 2022-2023 che ha visto i TFR rivalutarsi fino al 10%, un costo esorbitante che può essere eliminato sfruttando i molteplici vantaggi della previdenza complementare.
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May 2024
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