Una delle più brillanti ed accurate metafore mai create per spiegare il funzionamento del mercato azionario e delle sue fluttuazioni è la metafora di Mister Market di Benjamin Graham contenuta nel suo libro ”The Intelligent Investor”, recentemente uscito con traduzione in italiano.
Il libro, uscito negli anni 50, è ancora oggi attualissimo e contiene uno dei più bei insegnamenti sul mercato azionario, che ho per l'occasione riadattato ai tempi correnti. Immaginiamo di possedere una parte di un’azienda per cui abbiamo pagato 3.300$, chiameremo la nostra azienda S&P500. Ogni giorno una persona che chiameremo Mister Market ci manda decine di messaggi WhatsApp con un’opinione chiara e precisa su quanto vale la nostra parte di quell’attività, con l’intento di acquistare la nostra quota o vendercene un’altra sulla base della sua opinione. Immaginiamo Mister Market come una di quelle centinaia di app sui mercati finanziari che tutti abbiamo installato sul nostro smartphone e che compulsivamente durante la giornata andiamo a controllare; Mister Market, a dir la sua, conosce sempre il miglior prezzo e vuole che seguiamo le sue indicazioni. Alcune volte la sua idea appare plausibile e giustificata dagli sviluppi del business ma il più delle volte Mister Market si fa prendere o dal suo troppo entusiasmo o dalla sua incredibile paura e ci propone delle offerte completamente sconsiderate, rispetto al vero valore della nostra azienda. Ad esempio a Marzo di quest'anno, il signor Mister Market in pieno primo Lockdown Covid-19, ci ha mandato un messaggio indicandoci la sua valutazione per la nostra azienda S&P500, dandogli un valore di 2.300$. Ma noi la nostra azienda S&P500 la conosciamo bene, conosciamo il suo valore, e conosciamo le sue potenzialità, ma soprattutto l’abbiamo appena comprata, solo un mese prima a febbraio, per circa 3300$! Dobbiamo quindi permettere a Mister Market, uno strano tizio lunatico che ci manda ossessivamente notifiche al cellulare decine di volte durante la giornata, proponendoci la sua opinione, di prezzare correttamente la nostra azienda? Dobbiamo lasciare che Mister Market condizioni il nostro comportamento finanziario e ci costringa a essere entusiasti o depressi solo perché anche lui si sente così o dobbiamo prendere il controllo della nostra emotività e capire che la nostra parte di business, acquistata secondo la nostra pianificazione, ad una giusta valutazione, necessita solo del giusto orizzonte temporale per essere rivalutata correttamente nel tempo? Oggi, Novembre, Mister Market ci ha mandato un ulteriore notifica. Ci offre ben 3.600$ per la quota. Solo sei mesi dopo Mister Market ha drasticamente cambiato la sua opinione (e confermato il suo disturbo ossessivo-compulsivo). Quando investiamo, ragioniamo quindi con la nostra testa o con la testa lunatica e disturbata di Mister Market?
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La “pet economy” è il mercato di tutte le attività legate alla cura e al benessere di milioni di animali domestici e sta crescendo sempre più.
Quante volte nel nostro piccolo ci siamo accorti di quanti animali ci circondano nel nostro tempo libero o quante volte al supermercato abbiamo notato degli spazi sempre più grandi dedicati ai nostri amici animali? Per capire quanto sta aumentando questo settore dobbiamo seguire due tendenze principali, la prima è l’aumento di persone che possiedono animali domestici, e che quindi alimentano il circuito economico del settore delle cure e del benessere, l’altra tendenza è l’aumento della spesa media dedicata ai propri pet. Infatti non solo ci sono sempre più famiglie e single che decidono di avere un animale domestico in casa, ma al proprio animale domestico dedichiamo le migliori cure e i migliori strumenti per garantirgli un benessere sempre più crescente. Queste due importanti tendenze stanno portando il settore della pet economy a crescere a tassi molto superiori rispetto a quelli degli altri settori di investimento e dell’economia globale. Se uniamo poi queste tendenze ai cambiamenti demografici e digitali in corso a livello mondiale ci accorgiamo che questo mercato va a coinvolgere e a interagire perfettamente con i trend demografici in corso come l’invecchiamento della popolazione; le persone anziane sono sempre più numerose e più longeve e ricercano sempre più il bisogno di compagnia, scegliendo di avere al loro fianco un pet. Anche i millennials e le smart city sono chiamate in causa; il rapido processo di urbanizzazione e di concentramento urbano porta le persone a ricercare un sempre più frequente contatto con la montagna e con la natura, uscendo dal grigio della città alla ricerca di aria pulita e verde incontaminato magari con il proprio pet al proprio fianco. Nel mondo poi si fanno sempre meno figli e le nuove famiglie proprietarie di animali negli Stati Uniti hanno superato, come i numeri ci indicano, le famiglie con figli. Diamo qualche numero sulla pet economy 1. Gli Stati Uniti rappresentano un quarto della pet economy, 2 americani su 3 hanno un pet. 2. Anche la Cina sta crescendo molto a ritmi incredibili e il giro di affari dei prossimi anni si stima in centina di miliardi di spese nella pet economy. 3. Circa il 40% degli italiani ha un animale domestico in casa (solo 2 anni fa la percentuale era intorno al 30%). 4. Oltre il 40% dichiara di spendere tra i 50 e i 300 euro mensili per il proprio pet. 5. Negli Stati Uniti le famiglie proprietarie di un pet hanno superato quelle con figli. 6. La spesa per i pet è una spesa anti ciclica, infatti non diminuisce neppure nei momenti di crisi o di recessione. Investire nella pet economy può rivelarsi quindi un buon modo per cercare di diversificare la parte azionaria del proprio portafoglio? Con le dovute cautele, i giusti strumenti efficienti e i consigli di un professionista indubbiamente si. Torna una nuova emissione del BTP Futura, questa volta in versione ridotta, con durata infatti di 8 anni.
Non indicizzato all’inflazione, il rendimento simulato, supponendo di portarlo fino a scadenza, in uno scenario ottimista e comprensivo del bonus finale del 3% ci permette di portarci a casa un 6,74% al netto della tassazione del 12,5%. Per un rendimento netto annuo dello 0,84%. Se questo non è abbastanza per capire come lo strumento Btp Futura non può aiutare il tuo portafoglio e quindi difficilmente verrebbe da prendere in considerazione quando parliamo di pianificazione, finanza personale ed investimenti possiamo anche aggiungere una ciliegina finale, di cui pochi parlano, ma che esiste realmente e veglia sopra i nostri titoli di stato. Sto parlando delle clausole Cacs, ovvero, quelle clausole che prevedono che lo Stato Italiano, nel caso in cui risultasse inadempiente e dovesse chiedere ai suoi titolari di obbligazioni un aiuto per partecipare al salvataggio dello nave, per legge potrà tranquillamente e in tutta comodità per esempio - ritardare l’erogazione delle cedole programmate - modificare al ribasso gli interessi - restituire il capitale investito in ritardo - restituire solamente una parte del capitale Se sei un risparmiatore/investitore Italiano è molto probabile che tu abbia già in portafoglio una considerevole parte di Bond Italiani. Non collezionarli tutti. Non fare come si faceva un tempo con le figurine dei calciatori per completare l’album. Celo, celo, mi manca. Non dobbiamo completare il nostro album. Il tuo album ovvero il tuo patrimonio merita una sana diversificazione degli asset, dei settori e della geografia di investimento, coerente con i tuoi obiettivi di vita e il tuo livello di rischio. Se stai prendendo in considerazione l’acquisto del “Btp Futura parte 2: Il Ritorno” valuta tutti questi aspetti. Se potessi tornare indietro nel tempo, quale consiglio daresti al tuo IO di 10 anni fa?
E se potessi iniziare adesso un percorso automatizzato di risparmio mensile che ti porti un grande beneficio, non adesso, ma tra una decina di anni? Il tuo IO del futuro sarà contento del tuo sforzo? E se il beneficiario fosse un figlio o un nipote? Apprezzeranno in futuro il tuo pensiero? Sono queste le domande che dobbiamo farci quando investiamo. Ma soprattutto dobbiamo ricordarci che investire non è un evento, che capita così a ciel sereno e che ci fulmina nel bel mezzo del nostro cammino. Investire è un processo che ci accompagnerà tutta la vita, dall’entrata nel mondo del lavoro, agli inizi della carriera, al nostro ritiro dagli sforzi quotidiani fino al meritato riposo in pensione. E come un vero proprio processo, proprio come una buona abitudine come il mangiare sano o fare esercizio fisico, l’investimento va automatizzato, con regole costanti e ferree, portate avanti con il pilota automatico. Senza farci distrarre dal rumore all’esterno, senza farci distrarre dalle piccole difficoltà che sicuramente ci saranno, ma pensando al momento finale in cui l’obiettivo sarà raggiunto, ovvero il momento in cui il tuo IO del futuro potrà dire “Ho fatto davvero bene a cominciare”. |
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May 2024
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